Gli Scavi di Ercolano fanno parte dei siti del patrimonio mondiale, secondo l’UNESCO.
E ciò fin dal 1997.
Mentre dal 2001 è partito un partenariato tra pubblico e privato per migliorie al sito, mettendolo in sicurezza e provando, passo dopo passo, a valorizzarlo al meglio, conservandolo come merita.
Il sito archeologico narra la storia dell’antica città di Ercolano, seppellita sotto il fango, la cenere e i lapilli conseguenti all’eruzione del Vesuvio risalente al 79.
La scoperta fu realizzata per caso quando, nel 1709, si scavò in città col fine di realizzare un pozzo. Da lì in poi i lavori cominciarono proprio per portare a galla un enorme e importante pezzo di storia, ponte tra il presente e un passato affascinante, chiaro e misterioso al contempo.
Nel corso del tempo sono state ritrovate tantissime testimonianze importanti, molte delle quali sono state prelevate e destinate al Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
Oggi il sito, gestito dal Parco Archeologico di Ercolano, registra in media trecentomila turisti l’anno, affascinati da una cultura diversa, dall’arte di quel tempo e dai resti umani di 300 persone ammazzate dall’eruzione, simbolo di quanto la natura sia forte e talvolta spaventosa.