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Il futuro della mobilità cittadina è italiana

Un altro successo per il made in Italy questa volta riguarda il mondo dei trasporti di cui il nostro blog si occupa.

La novità di questa settimana riguarda infatti la notizia della progettazione della città del futuro che vede nella concezione dei  trasporti pubblici  grandi cambiamenti. L’idea di bus davvero innovativi è da attribuire al trentaduenne padovano Tommaso Gecchelin che vanta due lauree, di cui  una in Fisica e l’altra in Disegno Industriale.

Mettendo in moto le conoscenze ottenute da questi titoli di studio, nel  2012, ha iniziato a lavorare a un’idea davvero originale che sta facendo molto parlare di se e cioè un bus composto da moduli elettrici in grado di mettersi in fila o di girare slegati senza l’aiuto del conducente. Nel 2015, grazie al co-fondatore di NFT (Next Future Transportation) Emmanuele Spera, negli Stati Uniti questa idea ancora allo stato ibrido ha iniziato a prendere forma soprattutto grazie all’intuizione di Gecchelin che  gli ha permesso di aprire un’azienda, che vede impiegate una decina di dipendenti al suo attivo, per realizzare un grande sogno che rivoluzionerà il mondo dei trasporti pubblici.

L’idea vista più da vicino

Ma vediamo più da vicino come questo tipo di bus viene concepito. Formato da diversi  veicoli modulare, collegati tra loro ma che possono all’occorrenza distaccarsi, vengono realizzati in un certo tipo di materile come l’ alluminio leggero e resistente. Il bus in questione misurerà due metri in larghezza e mezzo in lunghezza e può ospitare fino a dieci passeggeri.

Questo bus oltre al design accattivante ha una marcia in più no nel senso laterale ma bensì nel senso figurato, questo bus infatti farà un gran  bene all’ambiente in quanto sarà alimentato a energia elettrica e la sua particolarità sta nel fatto che si ricongiunge agli altri in movimento, grazie a un braccio meccanico e sfrutta un sistema di allineamento ottico. Questa caratteristica consentirà al conducente e in base al numero di fruitori del servizio, di usare solo i moduli necessari a tratta; una volta giunti a destinazione la dove è necessario ogni macchina avrà la possibilità di ricaricarsi.

Un vero gioiello in fatto di trasporto pubblico, che vede brillare il genio di un’Italia che ha ancora tanto da raccontare e da fare.

 

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